COSTRUIRE UNA COMMUNITY FORTE

Intervista a Luigi Somenzari e Matteo Fabbrini

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Chi ci dona il proprio tempo, ci sta donando una delle cose più preziose che si possono donare. Ma come valorizzarle? Come creare una community forte? 

Luigi e Matteo sono riusciti a creare la loro community, più forte di sempre proprio durante il 2020 dedicandoci molto tempo e poco budget! Come hanno fatto?

Conosciamoli meglio e facciamoci svelare qualche piccolo spoiler sulla loro sessione del Festival 2021!

LUIGI lavora da oltre 20 anni in Fondazione CRT dove dirige l’area Educazione e Ricerca Scientifica. Ha sempre scelto un approccio fortemente partecipativo e improntato al pensiero laterale per i progetti che segue: emozioni idee out of the box sono gli ingredienti che non possono mai mancare nel sua "dispensa". La pandemia ha costituito una sfida immensa per elaborare nuove ricette al fine di animare le comunità che gestisce. Ora ha elaborato un paio di “nuovi piatti” che vorrebbe condividere proprio con  te al Festival del Fundraising!

MATTEO dal 2015, anno in cui ha fatto il Master in Fundraising a Forlì, gestisce il progetto Talenti per il Fundraising a Torino. Matteo segue uno ad uno i giovani fundraiser formati provando a trovare l'ente giusto per loro. Nel fundraising e nel lavoro quotidiano prova costantemente a sperimentare, lottando così contro la noiosa routine. Nel mondo del fundraising si trova a suo agio e ci si dedica anche come volontario, in primis come referente piemontese di ASSIF.

 

Prima del 2020 avevate già puntato sul digitale? E in che modo?

Siamo sempre stati molto curiosi. Benché i nostri progetti siano normalmente locali - per cui la presenza fisica è sempre stata una delle caratteristiche chiave dei nostri progetti - abbiamo sempre provato ad arricchire l'offerta sperimentando molti strumenti, tra cui quelli digitali. Abbiamo avuto la fortuna che siamo entrambi incuriositi dal digitale e collaboriamo sempre con reti di ragazzi tra i 25 e i 35 anni, dunque molto ricettivi sul tema. Ma fino a marzo 2020 avevamo sfruttato l’online soltanto per potenziare la nostra offerta e fornire un servizio il più pratico possibile per tutti i nostri studenti.


Da dove avete tratto ispirazione per poter fare team building online?

Tutto è nato durante il lockdown dopo una esagerata visione di serie televiste (anzi un vero e proprio “binge watching”!). Nel caso del team building digitale – ne parleremo approfonditamente al Festival - ci siamo ispirati ad un documentario di Netflix sul fenomeno di “La Casa di Carta”. Ci siamo chiesti: i registri narrativi delle serie televisive possono fornire spunti per lo storytelling nel fundraising? La risposta positiva è uscita da sola con naturalezza e potenza. Intorno a questa intuizione abbiamo aggiunto tanti stimoli colti da precedenti esperienze o dalle tante iniziative digitali nate in concomitanza con la crisi del covid. Facciamo molto affidamento alla nostra community di ex partecipanti ai nostri progetti. In particolare ci affidiamo a quattro persone che compongono un “team creativo” che ci segue da oltre un anno e mezzo, composto da quattro personalità molto diverse che collaborano perfettamente tra di loro. Spesso ci viene in mente un'idea, ci confrontiamo con il “team creativo” e a quel punto capiamo come renderla possibile. Alla base di tutto c'è la capacità di utilizzare il pensiero laterale: siamo sempre pieni di stimoli e cerchiamo quotidianamente di adattare qualunque idea al format che dobbiamo utilizzare. L’esperienza del team-building digitale è stata memorabile, una 24-ore online in cui i 45 partecipanti hanno tirato fuori il meglio di sé. E soprattutto è un modello a costo zero (letteralmente), replicabile per qualunque organizzazione.


Quali piattaforme avete sperimentato?

Come piattaforma base per svolgere tutte le nostre attività distanza abbiamo scelto Zoom. È molto stabile e ti offre tantissimi strumenti per collaborare in gruppo. La base perfetta. Però ci piace aggiungere una serie di strumenti - spesso gratuiti - per potenziare quella che è l'esperienza digitale. In primis, durante tutto l'anno abbiamo sperimentato l'utilizzo di OBS che è un software gratuito che permette di aggiungere degli effetti video alla tua webcam. È una sorta di “mini-studio televisivo” che permette di mandare alla webcam ogni tipo di contenuto digitale: puoi aggiungere loghi, sottopancia, effetti visivi, ma anche pagine web, video ecc. Il limite è l’immaginazione! Ci siamo poi appoggiati a molte piattaforme esterne per interagire al meglio con la nostra community. Abbiamo sperimentato e schedato oltre 70 software, in gran parte gratuiti, e abbiamo scelto quelli più adatti a noi. Sicuramente suggeriamo Mentimeter e VideoAsk per interagire al meglio con la vostra community e di utilizzare Canva o Genial.ly per comunicare in maniera più efficace e piacevole con la vostra rete.


Qual è stato il risultato o l'insegnamento totalmente inaspettato che ti ha regalato questo periodo?

Il vero aspetto che ci ha davvero stupiti è stato che anche con il solo digitale si possono creare delle community molto forti. La grande sorpresa di quest'anno è stata che i 50 studenti che abbiamo seguito hanno affrontato al meglio questa situazione ed è forse stata la classe più unita da quando gestiamo questo progetto. Questo è stato possibile grazie ad una struttura molto orizzontale che abbiamo creato (siamo sempre stati pronti ad accogliere stimoli da parte di tutta quanta la nostra rete) il che ci ha permesso di cogliere tutto il potenziale dell’online, migliorando così la nostra gestione e la nostra comunicazione con la community. Crediamo molto nei progetti corali e collettivi: se funzionano per gruppi musicali come gli Arcade Fire o per pittori come la Scuola di Rouen ci sarà un motivo.


Qual è lo strumento digitale che più vi ha stupiti?

Non crediamo che ci sia uno strumento che svetta particolarmente sugli altri. Ci sono invece tantissimi strumenti perfetti per gestire singoli aspetti. Quello che è fondamentale è avere molta curiosità e molta pazienza per sperimentarli tutti e creare così il mix di strumenti digitali giusto per te, al servizio dei tuoi progetti. Con queste due caratteristiche, appunto la curiosità e la pazienza, questa forzata digitalizzazione non può che rendere più appassionante ed efficiente ogni tipo di progetto, anche quelli più territoriali e offline. Ne parleremo bene durante la nostra sessione al Festival ed abbiamo un regalino per chi parteciperà: un vero aiuto per orientarsi nell’infinito mondo degli strumenti digitali e capire quale è il più adatto per la propria organizzazione. Non potete mancare!

Luigi e Matteo ti aspettano al Festival con tante "ricette pronte all'uso" per costruire una community digitale più forte che mai!

Li ringraziamo Luigi per la disponibilità e la gentilezza e vi aspettiamo al Festival il 7.8.9 Luglio!

Presi dal blog
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