FARE DEL BENE DIVERTENDOSI

Intervista a Lorenzo Giorda e Nicolò Santin

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Raccogliere i fondi non è mai stato un gioco, ma se ti dicessi che può essere un video-gioco?! Il mondo dei videogiochi è in continua espansione e le possibilità di raccogliere fondi facendo divertire gli utenti si moltiplicano di giorno in giorno. 

Lo sanno bene Nicolò e Lorenzo, che attraverso un gioco di squadra tra Gamindo e Lavazza, hanno elaborato Coffee Defender, videogioco attraverso cui sensibilizzare, coinvolgere e raccogliere fondi.

Conosciamoli meglio e facciamoci svelare qualche piccolo spoiler sulla sua sessione del Festival 2021!

NICOLÒ è il CEO & Co-fondatore di Gamindo, soluzione che permette alle persone di donare senza spendere giocando a videogiochi brandizzati. Gamindo ha vinto il Premio Nazionale Innovazione ICT, ha ricevuto il Certificato di Eccellenza dalla Commissione Europea ed è stata accelerata da Plug and Play in Silicon Valley. Nicolò è laureato in Economia a Ca’ Foscari ed è stato nominato da Forbes tra i top100 under 30.

LORENZO dopo 5 anni di consulenza strategica in Accenture e un MBA conseguito a INSEAD, Lorenzo è entrato in Google (prima a Parigi e poi a Milano) dove è cresciuto fino a diventare il Responsabile dell’area Tech per le agenzie in Italia. Da gennaio 2019 è stato chiamato a guidare la trasformazione digitale di una delle aziende più prestigiose e di successo del panorama italiano: Lavazza.

Cos’è Coffee Defenders in una parola?

Innovazione. In termini di comunicazione del brand Lavazza tramite un videogioco e un documentario, di coinvolgimento del pubblico, di racconto dei progetti della Fondazione Lavazza e di raccolta fondi a favore di un progetto specifico in Colombia.

 

Da dov’è nata l’idea di un videogioco per raccogliere donazioni?

L’idea è nata dall’incontro tra Lavazza, che voleva comunicare per la prima volta le attività della Fondazione e cercava un linguaggio nuovo e rilevante per le persone, con Gamindo, una startup specializzata proprio nello sviluppo di videogiochi brandizzati e a impatto sociale. Come funziona il meccanismo di donazione: Lavazza, oltre al costo di sviluppo del gioco, ha stanziato un budget da donare per progetti della Fondazione. Questo budget è diviso in tante gemme virtuali, che gli utenti ricevono giocando al gioco Lavazza. In questa soluzione han vinto tutti: le persone, che han convertito il tempo speso giocando e divertendosi in donazioni, Lavazza, che ha comunicato il brand in modo innovativo e a forte impatto, e l’ente non profit, che ha raccolto fondi e soprattutto promosso la causa sociale.

 

Questa modalità di raccogliere fondi “si adatta” a tutte le organizzazioni secondo voi?

Assolutamente si, perché parla il linguaggio delle persone e le avvicina in maniera naturale alla causa in questione. E oltre a raccogliere i fondi, si tratta di un nuovo modo per raccontare la causa sociale e il problema che si vuole risolvere.

 

Quali sono le opportunità che il gaming offre al nonprofit?

Nel mondo ci sono 2.7 miliardi di gamers (17 milioni in Italia, dalla ricerca di IIDEA) e non ci giocano solo i bambini: l’età media è 34 anni e il 72% dei genitori gioca ai videogiochi. Il gaming è un nuovo linguaggio a disposizione delle aziende, profit e anche non profit, per promuoversi in modo coinvolgente, raccogliere lead di persone potenzialmente interessate, educare in modo interattivo su certe tematiche, eventualmente generare traffico sul sito e conversioni/donazioni.

Stavi cercando giusto un modo per rinnovare la tua comunicazione e raccogliere fondi attraverso un'idea geniale?! Scopri come fare grazie a Nicolò e Lorenzo.

Non perderti la loro sessione al Festival il 7.8.9 Luglio! Noi li ringraziamo e non vediamo l'ora di ascoltarli!

Presi dal blog
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