Diciamocelo: spesso le riunioni sono di difficile gestione. Sono lunghe, inconcludenti e stancanti… Ma è possibile ottimizzare il tempo passato insieme, renderlo divertente e stimolare la creatività? Ed è possibile fare tutto questo online?
Ce lo spiega Andrea! Psicologo del lavoro, ha svolto il suo dottorato di ricerca presso San Benedetto Acque Minerali studiando i fondamenti psicologici della comunicazione pubblicitaria. Da circa 15 anni si occupa della relazione tra lavoro e persone giocando seriamente: un’attività che ha trovato il suo culmine nella fondazione di Laborplay nel 2015. Parallelamente, dal 2008 insegna “Psicologia del Marketing e della Pubblicità” all’Università di Firenze. Autore di numerose pubblicazioni nazionali ed internazionali, nel 2021 ha curato per Flacowski Editore la traduzione italiana di Gamestorming e alcuni capitoli di Giocarsi, edito da Hogrefe e in uscita in primavera.
Conosciamolo meglio e facciamoci svelare qualche piccolo spoiler sulla sua sessione del Festival 2021!
Un modo di dire, una citazione, un pezzo di una canzone che parla di te
Lev Tolstoj scriveva: “il carattere delle persone non si rivela mai così chiaramente come nel gioco” perché il gioco è un’attività talmente immersiva che elimina maschere e sovrastrutture. E su questo assunto, su questa passione, ci abbiamo costruito una professione in grado di portare con successo le meccaniche ludiche in contesti aziendali e professionali, sia in ambito di valutazione che di sviluppo di quelle soft skill che ancora ci rendono imprescindibili sul mercato del lavoro.
In una parola cos’è il gamestorming? E come l’hai scoperto? Raccontacelo!
Gamestorming è un brainstorming giocato: parlo di tecniche, metodi, procedure. Ma soprattutto parlo davvero di giochi: il piuÌ€ potente e diffuso strumento di conoscenza che abbiamo a disposizione. AttivitaÌ€ intrinsecamente remunerative, volontarie, esagerate, imprevedibili, sorprendenti nella natura paradossale del rapporto tra l’attivitaÌ€ ludica in seÌ e i risultati ottenuti.
Conoscevo la versione originale di questo bestseller del 2010 ma la scintilla è scoccata nuovamente quando sono stato contattato da Flacowski, editore dei libri impossibili, che ne aveva acquistato i diritti per l’Italia e mi chiedeva di collaborare alla traduzione.
Riprendere il testo, entrarci davvero nel profondo non solo per tradurlo ma per adattarlo al nostro contesto, mi ha riaperto lo scrigno di un tesoro fatto di inchiostro, cellulosa e meccaniche di gioco.
Quanto il gamestorming può incidere sulla creatività e perché?
Spesso affidiamo il processo creativo a riunioni. Riunioni piene di errori, però, che possono derivare da una mancanza di chiarezza su obiettivi e scopi di un progetto o dalla mancata considerazione delle conseguenze derivanti dalla trasformazione di un processo all’interno di un sistema complesso. Errori creati da gruppi di lavoro che non si sono dati la libertaÌ€ di esplorare le alternative o che non hanno investito tempo per scegliere in modo ponderato e consapevole tra le loro invenzioni e scoperte.
Questi errori causano una notevole perdita di produttivitaÌ€, ma le conseguenze arrivano anche oltre: generano infatti grande frustrazione all’interno di un team di lavoro. Portano a riunioni superflue, poicheÌ, per risolvere gli errori, un’altra riunione dev’essere convocata per decidere il da farsi. Gli errori intasano le nostre email percheÌ, invece di essere sicuro di cosa scrivere a chi, aggiungo tutti in Cc o, in modo ancora piuÌ€ insidioso, in Ccn.
Ecco, questi errori a cui siamo tutti soggetti possono essere evitati grazie ad una organizzazione armonica di tecniche e strumenti che facilitino il processo creativo. Si, sto parlando proprio di gamestorming.
Gamestorming: quali i benefici per le nonprofit per coinvolgere i donatori?
Lavorare con la conoscenza, come fanno le nonprofit, richiede di generare costantemente risultati creativi e innovativi che riescano a sorprendere i diversi stakeholder, tra cui sicuramente i donatori!
Non ci si aspetta solo che svolgano solo una funzione, ci si aspetta sempre più che creino nuovi e migliori prodotti e servizi o che addirittura usino la bacchetta magica per trovare soluzioni fuori dagli schemi
Purtroppo creativitaÌ€ e inventiva sono spesso state trattate come una scatola nera. EÌ€ facile lasciare la parte creativa a quelli creativi e dire a seÌ stessi “tanto io non sono un tipo creativo”. EÌ€ facile ma è costoso, ne vale la pena? La verità è che in un'economia complessa, dinamica, intellettuale, nei cosiddetti ambienti VUCA, se sei un lavoratore della conoscenza devi diventare, in qualche modo, creativo. E non sto parlando di un talento artistico ma di dotarsi di sistemi di organizzazione e facilitazione della creatività. Ebbene si, sto parlando ancora di gamestorming.
Andrea ci mostrerà ciò che sembra impossibile e lo farà facendoci divertire. Creatività, divertimento ed efficienza si prenderanno a braccetto dopo aver scoperto i trucchi del Gamestorming!
Ringraziamo Andrea per la gentilezza con cui ci ha risposto e non vediamo l’ora di partecipare alla sua sessione!