NOTRE DAME E IL MONDO DIGITAL

Intervista a Julien Guinhut

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Tutti siamo rimasti con il cuore sospeso quando il 15 Aprile 2019 la cattedrale di Notre Dame ha preso fuoco. Ma cos'è successo dopo? C'è stata una vera e propria corsa di solidarietà che ha decretato il trionfo del digital! 

Quali sono gli insegnamenti che possiamo trarre dalla campagna di digital fundraising per la ricostruzione di Notre Dame?

Ne parliamo insieme a Julien Guinhut: laureato in storia e giurisprudenza, inizia la sua carriera nel 2002 preso l’Unesco a Parigi e Phnom Penh prima di raggiungere la Fondazione americana World Monuments Fund. Tra 2011 e 2020 era a Parigi dove era Responsabile dello sviluppo della Fondazione Du Patrimoine, la prima organizzazione privata francese che si occupa di raccogliere fondi a favore del restauro di siti e monumenti. Oggi Julien è Responsabile della raccolta fondi da Major Donors e delle partnership presso l’Istituto Oceanografico di  Monaco.

Conosciamolo meglio e facciamoci dare qualche spoiler della sua sessione del Festival 2021!

Come pensi che si evolverà il digital fundraising?

Nei prossimi anni i CRM delle diverse associazioni e fondazioni saranno il cuore della strategia di raccolta fondi. Questa capacità enorme necessiterà una gran responsabilità nel rispetto della privacy e la capacità di personalizzare i messaggi. Per quanto riguarda la tecnologia, il nudge e il digital gaming saranno degli strumenti potenti ma alla fine, sarà sempre la capacità di mostrare l’utilità del dono che sara decisiva.

 

Quali sono gli strumenti indispensabili per un digital fundraising efficace?

Direi, avere una visione chiara e condividata con tutti degli obiettivi. Pensare digital fundraising solo sull’aspetto « racolta soldi » è il miglior modo di essere deluso

 

Come avete strutturato la campagna per la cattedrale di Notre-Dame? E in quanto tempo siete riusciti a crearla?

E una campagna di crisi. Vuol dire canalizzare un’ emozione internazionale. In questo tipo di situazione bisogna avere la capità di essere pronti (pagina web, pagina di pagamento, comunicazione digitale, comunicato stampa) in 4 ore. Tecnicamente è facile oggi. La chiave del successo è di avere dei leader con la capacità di decidere in qualche ora, anche di notte o durante un fine settimana. Aggiungo che la relazione di fiducia è importissima per lasciare i professionist  lavorare senza perdere tempo. Tutto questo era presente alla Fondation du patrimoine (fondazione del patrimonio) durante la crisi e questa è una delle spiegazioni del successo operativo.

 

Ci sono altri strumenti che avete affiancato al digital? Nel caso, in che modo e perchè?

Il 60% della raccolta digitale si è successo in 48 ore. Tutto il resto (comunicazione digitale in stazione, metro, centro commerciali, doni con SMS, Paypal, Amazon Pay) è arrivato due gironi dopo per appoggiare la legitimità e la notorietà dell’operazione. Una cosa che abbiamo affiancato al digital è stata una politica di memoria digitale dell’operazione (ci siamo dati un process per non perdere memoria digitale delle email, delle metodologie, dei testimoni dello staff dei Direttori e perfino degli stagisti che non dimenticheranno mai il loro tempo da noi!)

 

Qual è stato il primo pensiero che hai avuto quando hai saputo dell'incendio?

Uscivo dai nostri uffici a 9km a ovest dal centro di Parigi. Siccome vedevo il fumo da questo punto lontano, ho capito che stava succedendo qualcosa di grave. La mia metropolitana si fermava a Chatelet. Insieme alla folla sono stato  commosso di vedere il fuoco. Si pensa sempre che in una società potentissima come la nostra ci sarà un miracolo tecnologico immediato. Quando ho visto il pinnacolo crollare, sono andato subito da me perchè sapevo che potevo essere utile in un altro modo con i miei colleghi. Poi ho passato tre giorni in ufficio concentrato al 100% sul lavoro senza nemmeno il tempo per vedere cosa si diceva in TV (ormai erano in live davanti alla mia scrivania. Una notte tornando a casa, sono andato a vedere quest’amica tanta bruciata e ferita e lì ho fatto una promessa: avrei fatto del mio meglio per aiutarla. È una definizione della nobiltà del nostro mestiere: garantire il buon uso dei fondi per una cosa giusta. 

 

Qual è il messaggio o il gesto più bello che hai visto durante la campagna di raccolta fondi per Notre-Dame?

Ho visto delle cose molto emozionanti nelle lettere degli anziani o bambini (abbiamo ricevuto molti disegni che abbiamo conservato) sopratutto per piccole donazioni. Una cosa bella era di ricevere messagi dal mondo intero. Notre-Dame è un simbolo di Parigi e della Francia all’estero ma è sopratutto un simbolo universale che accoglie gente dovunque. Bisogna essere all’altezza della loro sincerità.

 

Cos'è la caratteristica con più potenzialità del digital?

La velocità. Attraverso il digital si ha la possibilità di rispondere a situazioni di crisi in un pugno d’ore.

 

Cosa risponderesti alle persone che pensano che raccogliere tutti quei soldi per la cultura è stato un affronto nei confronti di altre cause? 

Non c’è una causa che esclude le altre. La crisi sanitaria con il COVID ci ha dimostrato questo: alcuni hanno avuto bisogno di materiale tecnici e medicali, altri hanno sofferto della mancaza di attenzione, altri del vuoto culturale. Siamo degli esseri di scienza, di cultura e di attenzione ai più deboli. È una cosa fondamentale che segna la specificità del essere umano.

 

Julien ci mostrerà tutte le potenzialità del digital portandoci un esempio emozionante: uno di quegli esempi da cui si può e si deve imparare. 

Lo ringraziamo per la disponibilità e la gentilezza e lo aspettiamo al festival il 7.8.9 Luglio!

Presi dal blog
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